Suoni difficili

Un evento importante per la corale e per me: è una delle rare volte in cui si canta con l'orchestra degli "Archi di S. Rocco" e come sempre, o spesso mi accade, è una corsa ad ostacoli quella che mi aspetta per arrivare puntuale e debitamente attrezzata (divisa, spartiti, figli sistemati...) all'ora stabilita. Il concerto è per le 19 di un giorno feriale. Neanche a farlo apposta, a scuola c'è una riunione!! Sono le 18.30. Qui le cose vanno per le lunghe, fremo. Ho fretta di andare, la divisa l'ho in parte indossata ed in parte no..... che stress. Non mi lasciano andareeeeeee!!!!
Finalmente, scappo, fuggo, mi dileguo, via. Sono un fulmine, accidenti a quest'ora trovare un parcheggio è un problema, un colpo di fortuna si libera un posto. Mi precipito in chiesa, molti sono già arrivati, i musicisti accordano i loro strumenti. Sono emozionata, ancora un po' trafelata ed anche piuttosto preoccupata: il concerto è impegnativo. Musica sacra che mi coinvolge molto ma che non consente distrazioni in corso di esecuzione. Le mie compagne di sezione sembrano più rilassate di me.

Giuseppe Savani Si va a cominciare, prendo posizione, accanto a me a sono Manuela (detta Mandow) e Barbara (mia sorella), mi sento al sicuro, due pilastri, anche dal punto di vista fisico, insieme a loro canto bene, siamo in sintonia. I primi brani riescono discretamente, mi rincuoro un poco, sono sempre molto tesa ma si sa che un po' di tensione è utile per mantenere la concentrazione, almeno credo. (un inciso: si narra che dal mio volto si possa leggere l'ansia, occhi spalancati, aria tra lo spaventato e lo stupito, mimica facciale al limite della caricatura: non c'è niente da fare, sono un tipo emotivo, mi lascio coinvolgere, a volte travolgere, dagli eventi, dalle emozioni.).

Il concerto prosegue, tutto bene. Si va via lisci ma.... è presto per "cantar vittoria", è proprio il caso di dirlo, perché proprio nel momento cruciale dell'attacco di un brano, le mie due colonne, si fa per dire, Mandow e Barbara, intonano con convinzione e veemenza un pezzo diverso da quello previsto. Si ritrovano sulle labbra una bella ooooooo mentre ci si aspetta una bella aaaaaaaa!!!!!!!!!! Panico, per me, che le fulmino con lo sguardo, che quasi le incenerisco, che sarei tentata di prenderle a calci negli stinchi, ilarità incontrollata per le due disgraziate, incoscienti, che coprono una sonora risata con sbruffo annesso, sollevando all'altezza dei loro volti lo spartito!!!!!! Le avrei uccise, sono nera, furibonda, mentre "le irresponsabili" se la spassano, riprendono il brano giusto ridacchiandoci in mezzo fino alla fine! Io, che mi sento sola e abbandonata laggiù in fondo, dove per motivi di statura sono sempre relegata, sono infuriata e terminato il concerto lascio libero sfogo alla mia rabbia. Loro, divertitissime, se la ridono ancora ripensando all'accaduto e per di più, mi prendono in giro!

Mi ci è voluto un po' per farmela passare...!!! Nel tempo questo "incidente" è diventato uno dei tanti momenti simpatici che ricordiamo quando ci piace raccontare "Ti ricordi quella volta che.......". Essere nel coro per me è anche questo: condividere una passione, delle emozioni, delle risate; argomentare seriamente ma molto più spesso in modo dissacratorio e liberatorio sulle più disparate questioni. Stare insieme per scoprirsi a volte molto diversi ed altre volte molto simili. Ma sempre, esserci!

Daniela
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Gloria